“Erano soprattutto i mercanti di tappeti ad aver sempre svolto un ruolo cruciale nella storia del paese. Per il suo grande prestigio, Aga Jan era a capo della moschea come del bazar.

 I tappeti del padiglione di Aga Jan si distinguevano per i loro disegni sorprendenti e i colori mai visti. I tappeti che portavano il suo marchio valevano oro e non erano destinati a chiunque”

 

Abbiamo letto tutto d’un fiato questo bel romanzo di Kader Abdolah, edito in Italia da Iperborea, scritto per ammissione dell’autore per l’Europa, per raccontare l’Iran e l’Islam domestico e quotidiano.

Lo fa magistralmente Khader Abdolah, attraverso il racconto dell’epopea della famiglia di Aga Jan, saggio patriarca della casa della Moschea e ricco mercante di tappeti a capo del bazar di Senjan.

La narrazione si snoda tra le vite dei molti protagonisti di questo libro con grande abilità, muovendosi nei delicati equilibri tra tradizione e modernità, tra passato e futuro. Dallo sbarco sulla luna, alla guerra con l’Iraq fino alla rivoluzione di Khomeini, la grande storia entra prepotentemente nelle vite di tutti, alterandone irrimediabilmente i legami, le dinamiche relazionali e i destini.

Lo consigliamo a chi vuole capire le trasformazioni cruciali dell’ultimo mezzo secolo di questo paese spesso al centro della scena politica internazionale.

Kader Abdolah nato in Iran e perseguitato dal regime dello scià e successivamente da quello di Khomeini, è rifugiato politico in Olanda da molti anni. La casa della moschea è stato vincitore del Premio Grinzane Cavour.