10320 HEREKE

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10320 HEREKE

Materiali: trama, ordito e vello in pura seta naturale di prima qualità; tinture naturali

Dimensioni: cm. 46 x 45 = 0.21 mq

Annodatura:  circa 4.000.000 nodi/mq

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    Descrizione

    Rarissimo e meraviglioso tappeto-gioiello di hereke, fine opera manifatturiera di grande scuola, ideata e realizzata per essere un importante capolavoro. Tale tappeto deve la sua particolarità e levatura a molteplici fattori: in primis l’annodatura che conta circa 4 milioni di nodi al metro quadrato, poi la scelta e la realizzazione del raro color verde smeraldo con cui sono state tinte le sete dello sfondo, per continuare con le rifiniture dettagliate e curate con maestria, con il disegno che reca in sé svariate raffigurazioni (floreali, geometriche, nonché di figure umane) e ultima, ma non per questo meno importante, la cornice che lo racchiude, molto decorativa. Un ulteriore valore aggiunto sono le frange della parte superiore ove si possono notare alcuni fili di ordito intrecciati tra loro così da formare quattro anellini che consentono di poter appendere il manufatto, avendo esso dimensioni ridotte di Cm 46 x 45. I soggetti raffigurati sono un inno al nomadismo degli antichi popoli turchi, ai ricchi sultani e anche alla natura. L’elemento che attraversa l’opera e crea un collegamento tra tutti i dettagli è l’acqua che rappresenta l’elemento primordiale e fonte primaria della sussistenza di ogni essere vivente, animale o naturale; nel fiume inoltre si noti la presenza di alcuni esemplari di carpa koi (particolare tipo di pesce, ampiamente impiegato nelle arti giapponesi non solo per la sua bellezza ma soprattutto quale simbolo di perseveranza). Contrapposto all’acqua, nell’aria ecco volteggiare un elegante volatile, simbolo della leggerezza dell’anima. L’opera rimanda al nomadismo degli antichi popoli e in particolare ai Sultani ottomani, in perenne spostamento insieme alla loro molteplice corte; in particolar modo, essi sono stati raffigurati in una delle loro consuete attività ovvero la caccia alle belve effettuata grazie ad archi, lance e spade. Tra le raffigurazioni sono poi ben visibili le tende, spazio ove erano soliti stanziare ogni volta che si spostavano di luogo in luogo, tanto che uno dei principali monumenti di Istanbul -il palazzo imperiale, il Topkapi- non è affatto un “semplice” edificio ma ricorda piuttosto un accampamento di tende: all’interno di un immenso giardino murato sorge un insieme di bassi padiglioni sontuosi, in pietra, non sempre collegati l’uno all’altro, come tante tende (che sono state costruite in pietra per durare, anziché essere smontate e trasportate altrove come facevano gli antenati).  Altro simbolo importante è il cavallo, con il quale i Sultani erano sempre soliti muoversi e non solo, proprio in sella ai loro cavalli solevano prendere le decisioni più importanti. Molto graziosa risulta anche la scena sulla sinistra dell’opera con dame che, per allietare, danzano e suonano l’arpa. Infine, si consideri che, essendo popoli nomadi, proprio sui tappeti solevano sedersi e poggiare i loro oggetti, come si evince dall’immagine del tappeto antistante una delle tende, sul quale vi sono alcuni vasi e anfore. Molto raffinata è la cornice che lo inquadra, composta da una successione di stilizzate Mirhab rosa e bianche intersecate tra loro, poste a protezione del disegno interno. Si tratta di un’opera di grandissimo pregio e valore che sa e saprà distinguersi tra le altre ed entrerà nel mondo dell’antiquariato; ideale per divenire parte di un’importante collezione o per arredare con stile e pregio un delizioso spazio.

     

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