ROOTS | SUSANNA CATI

ROOTS | SUSANNA CATI

Baluch persiano di vecchia manifattura su cui l’artista è intervenuta con inserimenti in lana a rilievo.

Collezione Nomadic Nature | Tra filo e parola*

(…) Il Colonnello Bharucha prosegue come se non fosse mai stato interrotto. – Credete che sia stato facile farsi accettare in un altro paese? No di certo! – tuona. (…)

– I nostri predecessori e le loro mogli attesero quattro giorni, senza sapere quale sarebbe stato il loro destino. Poi alla fine il Gran Vizir comparve sul ponte della nave con una coppa piena fino all’orlo di latte -. Scruta attentamente i nostri volti.
– Sapete cosa voleva dire? –
Alcune teste annuiscono, evidentemente loro lo sanno.
– Era un gentile messaggio del Principe indiano, che voleva dire: ‘No, non siete i benvenuti. La mia terra è popolosa e ricca e non vogliamo stranieri con religioni e usanze diverse che vengano a turbare la nostra armonia!’ Pensava che volessimo fare i missionari. Volete sapere che cosa hanno fatto i zoroastriani? Dio li benedica! – (…)

Il Colonnello Bharucha, ancora una volta dandosi la risposta da sé, prosegue: – I nostri predecessori disciolsero un cucchiaino di zucchero nel latte e glielo rimandarono. Il Principe ne capì il significato. I profughi si sarebbero fusi nella sua terra come lo zucchero nel latte…e con la loro serietà e la loro operosità avrebbero reso più dolce la vita dei suoi sudditi. (…)

da ‘La spartizione del cuore’ | Bapsi Sidhwa

 

 

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Descrizione

*NOMADIC NATURE | Genesi di una collezione

“La mia casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito”
(Confucio)

Sta nascendo un’identità aperta, che potremmo chiamare ‘meticcia’, un’identità di viaggio e migrazione che esige volontà di incontro e di confronto. L’effetto di tempi di rapidi cambiamenti in cui siamo costantemente alla ricerca di nuovi equilibri è quell’indole nomade più plurale e più aperta alle istanze del presente.

Con questo spirito nasce la nuova collezione di superfici tessili di Susanna Cati: una raccolta di opere tessili, tappeti e arazzi dove passato, presente e futuro, locale e globale, arte e design, si incontrano e si intrecciano in una nuova narrazione che, attraverso i fili, coniuga contenuto e funzione.

Una collezione che emigra in ‘terre straniere’ per trovare una nuova identità.

 

TRA FILO E PAROLA | Nomadi tra le pagine

Una collezione di antiche sacche utilizzate dai nomadi d’oriente, piccoli tappeti da preghiera o da tenda che Susanna Cati ha reinterpretato intervenendo con inserti tessili o per sottrazione dal corpo dei manufatti, seguendo il filo di un viaggio attraverso testi letterari di scrittori di diversi paesi.

Il risultato sono opere che perdono la loro antica funzione acquisendo una nuova inaspettata identità; opere che divengono voce narrante di storie comuni, pagine scritte, segno e memoria di incontro e di scontro, di strappo e di rammendo. Ognuna è metafora dei complessi e multiformi fenomeni generati dai flussi migratori a cui nessuna epoca ha potuto sottrarsi e che nelle istanze sempre diverse della contemporaneità trova nuovi equilibri e soluzioni.

 

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